pareti in vetro: cosa sono e perché dovresti amarle
Siamo abituati a pensare agli ambienti delle nostre case come a spazi delimitati da una serie di pareti opache, accessibili attraverso porte o vani a giorno più ampi. È un po’ come se abitassimo in una serie di scatole collegate una all’altra ma indipendenti sia funzionalmente che visivamente, non pensate?
Eppure un mondo al di là di questa organizzazione a scatole esiste e non è neanche lontano né difficile da costruire. Per farlo c’è un trucco: far diventare trasparenti le pareti, eliminando in tutto o solo in parte la discontinuità visiva tra le varie stanze.
Le pareti in vetro sono dei veri e propri infissi come quelli a cui, da sempre, affidiamo il compito di dividere l’interno dall’esterno della nostra casa. Da chiusi restano permeabili alla luce naturale durante il giorno; da aperti mettono in comunicazione il dentro con il fuori, estendendo lo spazio della casa a quello del balcone, del terrazzo o del giardino.
Le pareti in vetro per interni hanno, in linea di massima, le stesse caratteristiche delle finestre e delle porte-finestra, a eccezione, ovviamente, di quello che riguarda l’isolamento termico e la resistenza agli agenti atmosferici.
I divisori trasparenti, a tutta altezza o di dimensioni più contenute, possono essere installati in ogni ambiente della casa, assolvendo a funzioni specifiche, e avere caratteristiche estetiche e funzionali molto diverse.
Partiamo alla scoperta delle diverse soluzioni progettuali.
pareti in vetro per i vari ambienti della casa
soggiorno e cucina: sì alla luce, no agli odori!
Non so più contare le volte in cui mi è stato detto:
Bella la cucina aperta sul soggiorno, ma con gli odori come si fa?
La risposta definitiva a questa domanda in realtà non esiste!
La scelta della tipologia di cucina più adatta (sul blog trovate un articolo dedicato proprio alle differenze tra cucina chiusa, aperta o semi-aperta) dipende dalle abitudini e dalle modalità legate alla preparazione dei pasti in famiglia e quindi è assolutamente specifica e personale.
Una parete in vetro tra cucina e soggiorno, però, può costituire un buon compromesso tra le varie opzioni, perché:
- lascia che i due ambienti siano visivamente comunicanti e, quindi, che la luce passi da uno all’altro senza ostacoli
- impedisce che gli odori, i fumi e i vapori di cottura (sì, proprio quelli di cui avete il terrore!) passino dai fornelli al divano
- può essere utilizzata come una sorta di schermo vedo – non vedo, lasciando intravedere la cucina ma nascondendo le parti che, inevitabilmente, sono più disordinate e sporche quando prepariamo i vari pasti
La parete trasparente può essere costituita da porzioni che alternano altezze diverse:
- dal pavimento al soffitto: proprio qui ricaveremo le porte di comunicazione con il soggiorno
- da un davanzale opaco fino al soffitto (come si vede nell’immagine sopra): in questo modo avremo una specie di finestra che, all’occorrenza, può essere apribile e organizzata come vano passavivande o che può essere accessoriata con una comoda panca sotto-finestra, utilizzabile anche come vano contenitore
Ultima nota. Sapete che l’unico sistema per evitare che gli odori della cucina se ne vadano in giro per casa è scegliere una cappa con un sistema di aspirazione potente ed efficace? In commercio ne esistono di molti tipi diversi, adatti anche cucine a isola o, addirittura, da incasso a scomparsa, integrate nel piano di lavoro.
bagno: pareti in vetro a prova di timidi
Il bagno è l’ambiente della casa dedicato alla cura di sé e, proprio per questo, la caratteristica più importante di una parete vetrata scelta per delimitare la sua superficie o dividerla in più parti è di sicuro la sua capacità di garantire la privacy.
Per ridurre la trasparenza della parete si può giocare con la tipologia, la texture o il colore del vetro alternando, nella struttura, pannelli in vetro semplici a pannelli opachi o semi-opachi. In questo modo l’effetto vedo – non vedo è garantito e anche i timidi possono stare tranquilli.
Una parete vetrata è la soluzione perfetta se abbiamo a che fare con un bagno privato a servizio di una camera da letto, soprattutto se cieco. La trasparenza del divisorio lascia fluire la luce naturale e amplia visivamente lo spazio, rendendolo fresco e arioso anche se i metri quadrati a disposizione non sono tantissimi.
Una soluzione efficace e intelligente è quella di utilizzare la stessa tipologia di vetro e di struttura per:
- la parete principale del bagno, che delimita l’ambiente rispetto al resto della casa
- il box doccia, sia se completamente chiuso che parzialmente aperto
- le eventuali divisioni tra le varie parti del bagno: la zona sanitari, lavabo, vasca ecc. fino ad arrivare alla zona lavanderia o guardaroba, se ricavate nello stesso ambiente
Questa accortezza fa sì che l’insieme appaia armonioso e ogni parte sia legata idealmente all’altra, come in un outfit perfettamente coordinato.
soluzioni per la camera da letto
se la cabina armadio fosse trasparente?
La camera da letto, oltre che con il bagno, può essere comunicante anche con una cabina armadio.
In questo caso vi consiglio di far installare una parete divisoria in vetro costituita da più ante scorrevoli, in modo da rendere i ripiani e gli appendiabiti accessibili comodamente anche se il guardaroba non è molto ampio e non può contenere un passaggio libero di almeno 60 cm di larghezza.
La cabina armadio trasparente, completamente visibile dalla camera, deve essere ben organizzata per non generare confusione e per non turbare la serenità e l’ordine dell’ambiente dedicato al riposo notturno. Non so voi, ma io fatico ad addormentarmi se intorno a me vedo troppi oggetti, soprattutto se disposti in modo disordinato.
una stanza dentro una stanza: ricavare la zona notte in un monolocale con le pareti in vetro
Chi abita in un monolocale sa quant’è difficile dividere la zona letto dal resto della casa, visto che in uno spazio unico le funzioni si sovrappongono continuamente.
Una buona idea è quella di costruire una stanza nella stanza con l’utilizzo di alcune pareti vetrate, delimitando lo spazio contenente il letto e collocandolo in un angolo o in posizione centrale, a seconda dei metri quadrati a disposizione. Nel secondo caso avremo una specie di box trasparente, in grado di dividere in più parti gli spazi che gli gravitano intorno.
come sono fatte le pareti vetrate?
materiali
gli infissi
All’inizio dell’articolo dicevamo che le pareti in vetro per interni sono semplicemente infissi che, invece che delimitare lo spazio della casa rispetto all’esterno, dividono i suoi vari ambienti, proprio come dei tramezzi opachi tradizionali.
Per questo motivo le pareti trasparenti possono essere realizzate con gli stessi materiali utilizzati per le finestre, le porte-finestra e le facciate vetrate continue, adattando al contesto alcune caratteristiche o eliminandole del tutto, se legate specificamente alle necessità di utilizzo outdoor (penso alla resistenza agli agenti atmosferici o alla sicurezza anti-intrusione, ad esempio, non necessarie in caso di installazione all’interno).
Metallo, legno o materiali plastici possono definire la struttura di una parete in vetro, delineando una partitura studiata sulla base di un disegno specifico. Amo moltissimo gli infissi all’inglese, ad esempio, che sono perfetti in ambienti di stile industriale o vintage, con rimandi agli anni ’20, ’30 e ’40 (e quindi molto in linea con gran parte del patrimonio edilizio residenziale italiano che, negli ultimi anni, è soggetto a ristrutturazioni).
I minimalisti, invece, ameranno soluzioni più leggere, in cui la visibilità dell’infisso è molto ridotta o, addirittura, annullata. Le pareti trasparenti a tutto vetro, inoltre, si prestano particolarmente bene a realizzazioni con le lastre in colori diversi che, nella vista prospettica dell’ambiente, possono sovrapporsi e creare inaspettati giochi cromatici.
le tamponature trasparenti e opache
Via libera, per completare la struttura della parete, a ogni tipo di vetro trasparente, semi-trasparente, semi-opaco o opaco, purché sempre antisfondamento e sicuro. Sia che acquistiate un sistema già pronto, sia che vi facciate progettare una parete su misura, le possibilità di personalizzazione sono pressoché infinite, in grado di rispondere a ogni esigenza funzionale ed estetica.
Una soluzione interessante è quella di alternare pannelli trasparenti e opachi, per schermare porzioni della parete, garantire la privacy e consentire di inserire elementi di servizio non belli da vedere.
tipologie di apertura delle ante
I tipi di apertura delle ante più frequenti nelle pareti in vetro per interni sono:
a battente, singolo o multiplo: è la soluzione più semplice e comoda, adatta a spazi abbastanza ampi da poter consentire la rotazione delle ante senza interferenze con ostacoli come arredi o altri elementi fissi
scorrevole: è il sistema salvaspazio per eccellenza, capace di lasciare aperta una sezione della parete vetrata impacchettando le ante su un lato o sull’altro
scorrevole a libro: se le ante scorrevoli sono salvaspazio, quelle a libro lo sono ancora di più, dal momento che possono essere completamente richiuse su un lato dell’infisso facendo, di fatto, scomparire la parete
Una parete in vetro, infine, può anche essere fissa e costituire una separazione permanente tra gli ambienti.
altre caratteristiche
Chi segue il blog lo sa: io, in cantiere, mi occupo di sicurezza e quindi, per deformazione professionale, sono molto attenta a tutti gli aspetti normativi che regolano l’installazione dei vari elementi all’interno della casa.
Se decidete di inserire una parete in vetro nella vostra casa, dovete sapere una cosa importante: in caso di urto accidentale, la parete stessa deve garantire un livello di sicurezza analogo a quello richiesto, ad esempio, a una tramezzatura in mattoni forati; lo stesso discorso vale per la sicurezza antisismica.
Rispetto alla certificazione di queste caratteristiche di sicurezza esistono due possibilità:
- se comprate la parete pronta e la fate installare a regola d’arte da chi ha le competenze per farlo, è tutto a posto: la parete possiede le certificazioni a monte, perché è il produttore che deve fornirle insieme al prodotto
- se vi fate progettare una parete o un sistema di pareti da un professionista abilitato, il progetto deve essere corredato da tutti gli elaborati necessari ad attestare la sicurezza dei vari elementi e dell’insieme e la loro rispondenza alle varie normative
La regola fondamentale – che vale in questo caso ma anche in tutti gli altri, quando si decide di intraprendere dei lavori in casa – è di rivolgersi sempre a professionisti, produttori, installatori, artigiani qualificati e non lasciare niente all’improvvisazione.
pratiche edilizie per realizzare una parete in vetro
Su questo argomento le idee sono un po’ confuse e vi spiego subito perché. Di solito, quando si parla di una parete in vetro, si pensa a un elemento piuttosto flessibile, capace di dividere la casa in più ambienti, ma non in modo così vincolante come sarebbe con una parete in mattoni.
Che quindi l’installazione di una parete in vetro possa essere oggetto di una pratica edilizia potrebbe sembrare assurdo; eppure, purtroppo, non lo è.
Se infatti, nell’ambito di lavori di ristrutturazione, decidiamo di definire una nuova stanza con delle pareti vetrate, questa dovrà essere dimensionata come prevedono le normative e cioè:
- avere almeno la superficie minima richiesta
- rispondere ai criteri di corretta aerazione e illuminazione naturale
E dato che Lavori di Ristrutturazione = Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata (CILA), eccoci qui a presentare una vera e propria pratica edilizia per delle nuove pareti in vetro.