- contenuto sponsorizzato realizzato in collaborazione con megius

La mancanza di spazio è uno dei problemi ricorrenti nei nostri appartamenti. Su queste pagine ne abbiamo parlato spesso, spostandoci dalla cucina alla camera da letto, senza trascurare il soggiorno e l’ingresso.
Oggi invece approdiamo in bagno, ambiente della casa che, per eccellenza, è caratterizzato dalla concentrazione di funzioni. Qui ognuna di queste deve trovare il suo spazio, senza interferire con le altre e, soprattutto, senza causare situazioni di mancanza di sicurezza o addirittura pericolo.
Per progettare un bagno piccolo bisogna considerare più aspetti e soluzioni che:
- contribuiscano ad ampliare visivamente lo spazio, facendolo sembrare più luminoso e arioso
- comprimano le funzioni in forme e volumi contenuti, anche prevedendo eventuali sovrapposizioni (come ad esempio l’ibrido vasca/doccia di cui abbiamo parlato qualche settimana fa, realizzabile con soluzioni di design proposte da Megius)
Concentriamoci sulla doccia, l’elemento che, dal punto di vista dimensionale e volumetrico, è tra i più rilevanti dell’ambiente bagno.
doccia salvaspazio
quali materiali e finiture possono far sembrare il bagno più grande?

Il primo trucco per far sembrare più ampio un bagno molto piccolo è togliere invece che aggiungere (il famoso meno è più, insomma).
Un grande SÌ, quindi, a:
- box doccia o, ancora meglio, semplici separè trasparenti, con la riduzione al minimo delle parti metalliche che, solitamente, delineano la struttura
- superfici in vetro trasparente, attraverso cui la luce naturale (o artificiale, da progettare con cura) possa filtrare senza ostacoli e senza produrre ombre pesanti e invasive
- colori neutri chiari, con accenti a contrasto riservati a dettagli: accessori, complementi o, a scelta, fondi di nicchie o rientranze delle pareti
- piatti doccia da installare a filo pavimento e da scegliere in un una variante cromatica che riprenda quella delle piastrelle
Quest’ultimo accorgimento fa sì che la continuità della superficie orizzontale sia garantita, sia a livello di semplice calpestio che puramente visivo: l’occhio, nel nostro bagno piccolo, individua pochi elementi su cui soffermarsi e si concentra sulla luce e le proporzioni complessive, ricevendo una sensazione di benessere e piacevole avvolgenza.
box doccia: sistemi di apertura salvaspazio

Il bello di collaborare con persone belle e competenti è che, quando ti occorre, hanno sempre da parte la soluzione perfetta ai tuoi problemi 🙂
La persona bella e competente di oggi è Simona di BesideBathrooms che, come forse già sapete, ha pubblicato tempo fa, in collaborazione con Megius, un book digitale che raccoglie tutte le soluzioni per progettare la doccia in casa. Il book è gratuito per chi si iscrive alla newsletter del suo blog e io, a suo tempo, ne ho ovviamente approfittato!
Le tipologie di bagno e di doccia individuate da Simona sono tantissime e, per parlare del nostro caso di oggi, direi che possiamo estrarne due:
- la doccia in nicchia
- la doccia collocata in un angolo del bagno
doccia in nicchia
Se avete a che fare con un bagno minuscolo, il fatto che la sua planimetria sia articolata in nicchie e rientranze non può che essere un vantaggio, perché ciascuna può essere utilizzata per risparmiare spazio, installando al suo interno elementi funzionali essenziali o, anche, contenitori e accessori per la biancheria, i detergenti e i cosmetici.
È importante, per sfruttare al meglio lo spazio, spostare il ragionamento dal piano orizzontale a quello verticale. Il segreto è impilare e sovrapporre, quando possibile, per lasciare libera la preziosa superficie del pavimento (penso al grande classico dell’asciugatrice installata sopra la lavatrice, ma non solo).
Che la collocazione della doccia in nicchia sia stata ricorrente nella storia della nostra edilizia abitativa ce lo racconta, nel catalogo Megius, il box doccia Classic, evergreen oggi rivisitato in chiave moderna, easy, leggera e versatile.

doccia in angolo
La doccia salvaspazio collocata in uno degli angoli del bagno (molte volte accanto alla porta o alla finestra) può funzionare, ma deve essere scelta tra modelli che, ancor più di quelli che abbiamo visto per la doccia in nicchia, abbiano caratteristiche di essenzialità.
Deve, insomma, scomparire pur facendosi notare, trovando perfetta integrazione con i rivestimenti e i pavimenti dell’ambiente bagno.

Senza paura di sbagliare, tiro fuori una soluzione che avevo messo tra i miei must have dopo averla vista ad ARCHITECT@WORK Milano 2018, Zen.
Nella variante con apertura a doppio scorrevole in corrispondenza dell’angolo riesce a compattare in uno spazio davvero ridotto un’estetica minimale.
Preferite le porte a battente a quelle a soffietto (io sono d’accordo con voi!) ma avete paura che, nell’apertura verso l’esterno della doccia, occupino troppo spazio e interferiscano con altri elementi presenti nel bagno?
Niente paura, Megius ha la soluzione perfetta per questo problema!
Sono le porte pivot della collezione Lotus.
Ma cos’è, esattamente, una porta pivot? Si tratta di una porta apribile attraverso la rotazione della lastra su cerniere che però, invece che essere posizionate in verticale lungo il bordo della lastra stessa, sono collocate orizzontalmente sopra e sotto qualche centimetro più avanti.
In questo modo l’apertura è ampia e comoda, ma parte delle lastre si apre verso l’interno, limitando le interferenze della rotazione all’esterno del box doccia salvaspazio.
