- contenuto sponsorizzato realizzato in collaborazione con vimar

Houston, abbiamo un problema! Samuele ed io – progettista di impianti uno, architetto l’altro – siamo alle prese con una decisione difficile: quella che riguarda la scelta delle nuove placche elettriche di design per la nostra casa.
Ricordate? Qualche settimana fa, insieme, abbiamo visitato lo stabilimento di produzione e lo showroom di Vimar a Marostica e, anche se non ve l’avevo accennato, la trasferta è stata funzionale proprio a inquadrare questa scelta che, per una volta, non riguarda un progetto per terzi, ma noi personalmente.
Incredibile a dirsi (visto che, di solito, discutiamo e discutiamo su tutto), durante la visita abbiamo trovato qualcosa che ci ha messi subito d’accordo e ci ha fatto pensare che, finalmente, avevamo trovato la soluzione perfetta per le nostre nuove placche elettriche: la serie Eikon Exé, nuova nata in casa Vimar, fortemente votata a:
- design
- essenzialità
- innovazione
- tecnologia
So che molti di questi aspetti interessano anche a voi che leggete queste pagine (e vi ringrazio, uno per uno!) e quindi ho pensato questa cosa: vi racconto meglio come stiamo procedendo per la scelta delle finiture e dei dettagli delle placche elettriche così, se anche voi siete alle prese con lo stesso problema, avete a disposizione una recensione che spero possa esservi utile. Iniziamo.


caratteristiche delle placche elettriche della serie Eikon Exé
materiali e finiture

A catalogo la serie Eikon Exé di Vimar è declinata in ben 27 materiali e finiture diverse. Il primo passo è stato individuare un campione di 6 proposte da analizzare con cura. Restringere il campo, quando la scelta è così vasta, non è un’operazione semplice, ma va fatta seguendo alcuni criteri fondamentali:
- pensare alle placche elettriche – al loro design, al loro materiale – come a una sorta di accessorio per la casa, capace di completare l’estetica complessiva degli spazi
- tenere conto dell’abbinamento tra placca e comandi in relazione alla funzionalità, alla posizione e, più in generale, a cosa ci si aspetta che questo elemento terminale dell’impianto elettrico debba fare per noi (ogni oggetto che abbiamo in casa deve rispecchiare le nostre esigenze, sia estetiche che funzionali, facendoci stare bene)
Ora vi mostro le 6 placche elettriche Eikon Exé che Samuele ed io ci siamo fatti spedire da Vimar per poterle valutare con calma (ovvio che, con la scusa di questa mia necessità progettuale, le ho fotografate tutte così da farvele vedere per bene).
rame spazzolato

Inizio la rassegna dei 6 campioni di placche elettriche di design Eikon Exé con la proposta che, dal punto di vista estetico, ha sicuramente l’impatto maggiore.
Il rame spazzolato, infatti, pur essendo profondamente materico e concreto, è uno di quei metalli profondamente caratterizzati dal punto di vista cromatico. Nelle fiere di settore l’ho visto ovunque (anche a Stoccolma, ad esempio, il tempio del minimalismo scandinavo), spesso affiancato dal bronzo, dall’ottone e dall’oro.
Avrete sicuramente notato la sua vena arancio-rosata che, in casa, può andare d’accordo con molti colori e materiali diversi; anche con il bianco, il nero e con il legno chiaro, se ci pensate.
specchio argento ghiaccio

Lo specchio argento ghiaccio (la variante più classica degli specchi Eikon Exé; gli altri sono bronzo lucente e opale bruno) definisce una placca elettrica che interagisce con la luce e con l’intorno, grazie al gioco di riflessi che è capace di generare.
Quando l’ho vista ho pensato che sarebbe stata perfetta per moltiplicare la profondità che, in alcuni spazi della mia casa, è davvero ridotta (l’ingresso, il corridoio, ma anche alcuni angoli di ambienti più grandi).
Visto che in casa ho due bimbi, ho pure fatto una prova da mamma: ho passato più volte il dito sul bordo della placca e sullo spigolo, per accertarmi che fosse perfettamente liscio e non tagliente. Vi assicuro che è perfetto; da Vimar mi hanno detto che lavorano la placca sui bordi con la molatura a filo lucido, che garantisce sicurezza e continuità estetica.
metallo nero spazzolato

Ricordate il rame spazzolato? Bene. Qui siamo sempre sul metallo, solido e presente, ma declinato in una versione più rigorosa e, se volete, versatile.
Avete presente il little black dress che tutte le ragazze dovrebbero avere nell’armadio? Ecco, questa placca elettrica in metallo nero spazzolato ha tutte le carte in regola per rispondere un po’ a tutte le situazioni, domestiche e non solo. In un interno classico appare con discrezione; in uno minimalista accompagna perfettamente le altre scelte progettuali fatte per pavimenti, rivestimenti, arredi e accessori.
La mia casa è organizzata in un modo piuttosto lineare ed è piena di luce, legno chiaro e colore. Non riesco a vederci molto bene il nero, ma forse Samuele riesce a farmi cambiare idea 😉
vetro nero satinato

Siamo ancora sul nero (quindi, secondo me, questa è l’opzione numero 2 di Samuele) ma stavolta abbiamo a che fare con un materiale prezioso e senza tempo: il vetro, in una versione satinata elegante, dalla texture morbida e vellutata al tatto.
Durante la visita in fabbrica da Vimar mi sono fatta raccontare come viene prodotta questa placca in vetro e come si ottiene il colore, visibile sia in superficie che in profondità. La lavorazione avviene con tecniche mutuate dalla nostra tradizione artigianale italiana (compresa la molatura a filo lucido che vi raccontavo per la placca a specchio) e il colore viene applicato sul retro, così come le eventuali serigrafia eseguibili a richiesta del cliente (pensate, ad esempio, alla possibilità di inserire il logo di un hotel o di un’altra attività).
legno rovere

Guardate la foto e rispondetemi in… 3, 2, 1 secondo! Secondo voi, considerando che l’ho fotografata sullo sfondo di due dei miei colori preferiti, è o non è questa la mia prima scelta per le nuove placche elettriche di casa?
Dai, la risposta è facilissima e neanche ve la dico.
Parliamo di questa meraviglia in rovere. Si tratta di vero legno massello, lavorato artigianalmente; niente impiallacciatura, quindi, né multistrato, né assolutamente niente di ricomposto o di artificiale.
Al tatto questa placca elettrica ha una texture morbida e piacevole, calda e rassicurante. Fa casa sia a vederla che a toccarla.
Chi ama il legno ma non in questa versione chiara, tra le placche elettriche di design Eikon Exé trova anche il noce americano e l’eucalipto.
gres marmorizzato calacatta

Con il gres marmorizzato la questione è aperta. Il materiale di per sé mi piace moltissimo, perché è piacevole al tatto (anche se in un modo diverso dal legno, più stratificato e pieno, in un certo senso), ma ho un problema.
I pavimenti di casa mia, datata fine anni ’60, sono in vero marmo grigio scuro molto venato e non so se una placca di questo tipo potrebbe dialogarci bene. Penso alla possibilità di accostare il marmo in due colori diversi ma sono ancora molto in dubbio.
la scelta dei comandi per le placche elettriche di design


Veniamo ora al grande tema della funzionalità. Su questo, con Samuele, abbiamo discusso parecchio, anche rispetto a una soluzione che lui vi racconta in dettaglio più avanti.
La placca elettrica costituisce l’elemento di completamento estetico dell’interruttore (o gruppo di interruttori, da 1 fino a 5) che, per il suo funzionamento, è equipaggiato con una serie di comandi alloggiati in un apposito supporto.
I comandi possono essere di vario tipo e sono disponibili a catalogo in tre colori diversi: bianco, grigio next e grigio antracite. Vediamo insieme due loro possibili funzionamenti.
comandi di tipo basculante
I comandi di tipo basculante sono quelli con cui è probabile che abbiate maggiore familiarità. Sono in tutte le nostre case da decenni e questo la racconta lunga sulla loro grande funzionalità. Quelli di Vimar, che possono essere dotati di LED di segnalazione del funzionamento, hanno uno scatto morbido e silenzioso.
comandi di tipo assiale
I comandi di tipo assiale non oscillano rispetto all’asse orizzontale per l’accensione e lo spegnimento ma, per essere azionati, devono essere premuti e rilasciati lungo il loro asse centrale.
Questo loro meccanismo di funzionamento presenta un risvolto estetico importante, visto che risultano allineati alla superficie della placca in ogni momento.
altri tipi di comandi
Oltre a questi, esistono altri due tipi di comandi:
- a sfioramento, con sensore di prossimità: li ho visti in showroom integrati a sistemi domotici e IoT di cui vi parlerò in uno dei prossimi articoli
- con funzionamento in radiofrequenza: sono una mano santa quando parliamo di ristrutturazioni
Per quelle ristrutturazioni in cui la committenza non ha intenzione di effettuare opere murarie per stravolgere le divisioni interne (soprattutto se sono costretti a risiedere all’interno della casa anche durante il cantiere) Vimar ha pensato e realizzato delle apparecchiature che risolvono il problema: i comandi con trasmettitore a radiofrequenza, senza fili e senza batterie.
Questi comandi, perfettamente coordinati con le serie civili di Vimar (come la Eikon Exé di cui parliamo oggi), sono installabili in scatole da incasso a muro o posizionabili su qualunque superficie in qualsiasi materiale (tavoli, mensole, ripiani ecc.).
Sono stati sviluppati sulle tecnologie radiofrequenza ZigBee, EnOcean e Bluetooth® per avere la massima compatibilità di interfaccia con i prodotti dei principali player del settore illuminotecnico che hanno adottato, ad esempio, le tecnologie Xicato GalaXi, Casambi, Friends of Hue e EasyAir di Philips.
I comandi connessi, quindi, consentono una gestione smart e completa dell’illuminazione attraverso le diverse app dei più noti produttori di lampade compatibili (Flos, Targetti, Osram, Philips).
La trasmissione del segnale avviene via radio mentre l’energia per l’alimentazione è ricavata tramite un generatore elettrodinamico interno al comando, alla sola pressione dei singoli tasti.